Elezioni breve cronaca
Stiamo entrando nel vivo della campagna elettorale per la poltrona di Sindaco di Imperia. A questo punto parrebbe che le squadre si stiano delineando; cominciano già a circolare le prime indiscrezioni sul nome dei “trombati”, dei nuovi ingressi e degli irremovibili. La querelle, che ha agitato la sinistra imperiese per quasi due mesi, pare essersi risolta anche se in modo abbastanza insoddisfacente per tutti ed in particolare per quella simpatica Laura Amoretti che, a mio modesto avviso, non avrebbe meritato il trattamento cui è stata sottoposta… quanto meno, prima di esporla in prima persona, per poi farla mettere da parte, ci si doveva andare con i piedi di piombo. Anche lo stesso Bracco, oggi rappresentante ufficiale della sinistra imperiese, non credo abbia guadagnato un solo voto, dai tira e molla della dirigenza locale dei dem; chi gli era a favore, lo aveva già dimostrato, chi gli era contro idem. Nel frattempo c’è stata molta attività da parte del Colonnello Zarbano ed è uscito allo scoperto anche l’Ing. Lauretti che ha illustrato il suo programma, molto ambizioso ma coerente col suo pensiero politico-amministrativo… e poi c’è stato Lui! Scajola, con il suo megashow a metà tra lo stile hollywoodiano, il teatro greco e l’oratorio di periferia. Riconosco che, mi ero maggiormente entusiasmato, cinque anni fa, anche grazie alle parole magistralmente interpretate da Antonio Carli, ma allora eravamo in tanti a credere in un nuovo Claudio, al suo rientro dopo il periodo buio delle sue dimissioni da ministro, le sue peripezie “a sua insaputa” certamente non volute ed immeritate. Credevamo in lui, e, purtroppo, oggi siamo abbastanza delusi. Non avevamo capito il suo gioco, le sue mire, il fatto di aver voluto al suo fianco persone da lui totalmente dipendenti. Anche lo stesso Avv. Giuseppe Fossati, la cui ferma e tuonante opposizione all’Amministrazione Capacci, assieme all’indimenticabile Piera Poillucci ed Alessandro Casano, ci aveva fatto ben sperare; alla fin fine non è riuscito a stemperare, se non in minima parte, lo strapotere de “u sciu ministru”…. strapotere a fin di bene si intende, ma sempre, secondo me, esagerato e concretizzato in scelte opinabili per il futuro della nostra bella città e dei suoi abitanti. Si dirà che gli imperiesi ormai son sempre meno, e che, a chi arriva da lontano, poco possono interessare le terga violate della “sirenetta” o il semaforo/velox del bivio di Poggi, ma noi, che ormai siamo sempre più in via d’estinzione, speravamo in qualcosa di meglio e ce l’avevamo messa tutta per farlo eleggere. Son passati cinque lunghi anni; abbiamo attraversato le sabbie mobili del covid, ed oggi siamo alla vigilia di una nuova tornata elettorale che rischia di essere molto più difficile della precedente. Nel frattempo, ad esempio, oltre quattrocento liberi professionisti, hanno ricevuto incarichi professionali di fiducia…. peccato non uno sia stato in grado di definire lo stato del Teatro Cavour di cui aspettiamo sempre la riapertura. L’Ariston di Sanremo, negli anni sessanta del secolo scorso, è stato costruito dalle fondazioni in un tempo poco più lungo. E’ chiaro e limpido, come l’acqua di fonte, che questi signori oggi costituiscono un serbatoio di voti da non sottovalutare. Aggiungo che, tra i suoi fedelissimi, c’è anche chi spera di riscattare con le nuove amministrative cinque anni di quasi ignavia, vuoi all’opposizione che in maggioranza, ma sempre col preciso intento di “non disturbare il manovratore”. Al momento mi fermo qui e riprenderò questo discorso non appena saranno noti i nomi dei componenti delle varie liste elettorali…. se vi interessa seguitemi… piero
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